Antoni Tàpies, tra i più grandi interpreti dell’arte informale europea, è riconosciuto internazionalmente come il principale protagonista del secondo dopoguerra spagnolo. Le sue opere hanno sempre condotto un’indagine tra la pittura costruita attraverso la materia, il segno e la memoria, un percorso che attraverso materiali, simbologie e dichiarate prese di posizione, sin dal suo apparire alla ribalta internazionale dell’arte, ha evidenziato la dura contrapposizione al regime franchista e la partecipazione dell’artista alla grande temperie dell’arte d’avanguardia per tutta la sua carriera.
L’«immaginario segnico» di Tàpies provoca momenti intrisi di «allarme sociale» e profondità esistenziale che hanno caratterizzato il suo percorso culminato – tra le varie esposizioni nei più importanti musei – con il Leone d’oro per la pittura alla 45° Biennale Internazionale d’Arte del 1993.
In occasione del centenario della sua nascita (Barcellona 1923 – 2012), Antoni Tàpies torna quindi a Milano, con una mostra monografica alla Galleria Gracis, una città che volle celebrarlo con una importante rassegna antologica nel 1985 a Palazzo Reale, con approfondimenti presso la Galleria Bergamini, la Galleria del Naviglio, lo Studio Marconi e la Galleria Seno, rendendo quel momento milanese una delle più grandi celebrazioni dell’epoca dedicate all’artista. Il volume raccoglie 23 opere del grande artista, create dal 1959 al 2006, che ne illustrano l’evoluzione artistica. Il testo introduttivo di Luca Massimo Barbero, assieme a un’ampia cronologia e a una bibliografia selezionata, completano il volume.
35,00 €