Il catalogo della mostra evento su Picasso a Milano (Palazzo Reale). Con un totale di oltre novanta opere tra dipinti, sculture, disegni, collage, stampe, fotografie e documenti, il catalogo seguirà l’estetica e la traiettoria politica dell’artista.
«Con il suo esempio e con la sua opera, Picasso ha concretamente dimostrato che la nazionalità non è il luogo in cui, del tutto casualmente, siamo nati, ma il luogo in cui abbiamo creato, e si può ben dire che la terra natale di Picasso è la sua opera.» Domenico Piraina, direttore del Palazzo Reale di Milano.
Espatriato, ma anche comunista, anarchico e avanguardista. È il Pablo Picasso protagonista della mostra Picasso lo straniero, a cura di Annie Cohen-Solal, storica e saggista, e Cècile Debray, presidente del Musée national Picasso-Paris, visitabile a Palazzo Reale, a Milano, dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025 e accompagnata dal catalogo illustrato edito da Marsilio Arte. Attraverso più di novanta opere, oltre a documenti, fotografie, lettere e video, il progetto espositivo segue la traiettoria artistica e politica di Picasso, e approfondisce in quale modo la condizione di straniero abbia contribuito a formare l’identità del grande artista spagnolo, conducendo il visitatore a una doverosa riflessione sulla contemporaneità.
L’idea della rassegna nasce dal libro Picasso. Una vita da straniero scritto dalla stessa curatrice della mostra, Annie Cohen-Solal. Un’appassionante indagine che ricostruisce una vicenda poco nota ma fortemente rappresentativa dell’Europa del Novecento. L’analisi approfondita degli archivi della polizia francese ci restituisce, infatti, una visione diffidente dell’artista spagnolo, considerato come «un alieno e un reietto», una potenziale minaccia da tenere costantemente sotto controllo.
Il catalogo si apre con una sezione introduttiva, che raccoglie interventi istituzionali e curatoriali, oltre a un testo a firma dello scrittore Niccolò Ammaniti; segue un percorso cronologico diviso in quattro macro-sezioni, in cui viene presentata la parabola artistica di Picasso, strettamente interconnessa ai diversi periodi della sua vita.
Il primo capitolo è intitolato Il paradosso Picasso, e ripercorre i viaggi a Parigi compiuti dall’artista tra il 1900 e il 1906. Le tre stigmate delinea l’evoluzione dell’arte di Picasso dal 1906 al 1944 attraverso le avanguardie, le amicizie nel mondo culturale e i due conflitti mondiali. La sezione Uno stratega dalle molteplici risorse analizza poi il periodo che va dal 1944 al 1973, le nuove sperimentazioni artistiche e il rapporto di Picasso con la realtà politica francese dell’epoca. Infine, chiude il racconto cronologico Picasso, nostro contemporaneo, che propone una riflessione sulla contemporaneità dell’opera di Picasso da un punto di vista artistico, culturale e politico.
I saggi raccolti nel catalogo, che completano ciascuna macro-sezione, forniscono dettagli sulle personalità che hanno avuto un ruolo chiave nello sviluppo di questa eccezionale produzione, nonostante i rischi storici e politici incontrati: due guerre mondiali, una guerra civile, le tensioni tra le identità degli Stati nazionali europei e la xenofobia francese che persistette fino al 1945.
Il volume, completato da apparati dedicati alle opere in mostra, ai documenti e alle illustrazioni dei saggi, rivela la situazione del Picasso “straniero” in Francia e la ricezione del suo lavoro da parte delle istituzioni francesi, che sembra essere intessuta di anomalie, discrepanze, a volte persino da scandali. Senza mai esporre pubblicamente i suoi problemi con le autorità francesi, Picasso riuscì, a seconda delle circostanze, a navigare mirabilmente in questi travagliati periodi storici, lasciando che il suo lavoro parlasse da solo.