Ricorre il cinquecentenario dalla morte di fra’ Luca Pacioli (Borgo Sansepolcro, 1446 circa – Roma, 19 giugno 1517): matematico, filosofo, teorizzatore del metodo contabile della partita doppia, ispiratore e amico di grandi artisti, Pacioli è un protagonista della cultura scientifica sulla soglia di un radicale cambiamento delle prospettive universali, nella geografia, nei rapporti economici, nel potere politico, nella religione. In una vita di continui spostamenti in diverse città, costantemente dedicata all’insegnamento e alla divulgazione, Luca Pacioli ha sempre sentito un forte radicamento a Sansepolcro. Le sale dell’antico Palazzo dei Conservatori, oggi Museo Civico, sono il luogo perfetto per ritrovare un personaggio poliedrico e affascinante.
I trattati di Luca Pacioli (la Summa de arithmetica, il celebre De divina proportione, il manoscritto prezioso sul gioco degli scacchi) si confrontano con affreschi, dipinti, disegni, tarsie, incisioni che illustrano l’importanza fondamentale del frate di Sansepolcro, il passaggio dalla utopia dell’Umanesimo agli orizzonti di un Nuovo Mondo globale. Piero della Francesca e Leon Battista Alberti, Bramante e Raffaello, Leonardo e Albrecht Dürer: Luca Pacioli entra in contatto con alcuni dei massimi artisti tra Quattro e Cinquecento, in una combinazione tra il rigore della geometria e la disponibilità a “mettersi in gioco” su spazi geografici e mentali molto più aperti. Dalla logica di una costruzione attentamente misurata dalle risorse fisiche e intellettuali dell’uomo, si passa progressivamente a un respiro universale.
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