Questo è il libro che avrei voluto trovare pronto quando, nel 2002, ho assunto la presidenza dell’istituzione: una storia aggiornata che includesse in un unico quadro d’insieme tutti gli aspetti della vita di una delle più illustri Accademie storiche d’Italia, l’insegnamento, la produzione artistica, le sedi, il formarsi di grandi raccolte di libri, disegni, stampe e arredi (ancora in gran parte inedite, e sarà nostro impegno cercare di renderle nel più breve tempo possibile ordinate e fruibili). È una storia troppo poco nota, di cui mi colpiscono in particolare alcuni risvolti: per esempio, la passione politica e civile e l’ampiezza di visione di alcune grandi personalità di direttori, presidenti e maestri, la loro capacità di portare l’Accademia a incidere sulla realtà culturale cittadina e nazionale e di costruire rapporti con le altre realtà veneziane, dalla Biennale alla Fondazione Bevilacqua La Masa, dalle Università alle Gallerie private e pubbliche, prima fra tutte quella che dall’Accademia si è formata, che tuttora ne porta il nome e che costituisce oggi per la città un vanto nel mondo. Personaggi e progetti istituzionali che delineano una vera ricchezza di orizzonti d’azione possibili ora che, dopo anni di immobilità, una serie di mutamenti legislativi e politici rendono possibile pensare a un rilancio dell’istituzione a livelli fino a poco tempo fa impensati. Questo rilancio non può che cominciare col colmare la grande lacuna di conoscenza che tuttora dell’Accademia oscura l’immagine. Con questo libro, che si è voluto agile ed essenziale e che viene tradotto anche in lingua inglese per facilitarne la diffusione presso i partner culturali in Europa e nel mondo, l’Accademia di Venezia ha ora una sua carta da visita istituzionale.