Sviluppati in rapporto diretto con l’artista, la mostra (Firenze, Palazzo Strozzi, 2 ottobre 2021 – 30 gennaio 2022) e questa monografia rappresentano il più grande progetto mai dedicato in Italia a Jeff Koons, una delle figure più in vista dell’arte contemporanea globale.
Autore di opere capaci di unire cultura alta e popolare, Koons trova nell’idea di “lucentezza” una delle principali caratteristiche della sua arte, dalla reinvenzione postmoderna del ready-made alle opere in metallo perfettamente lucido che simulano giocattoli gonfiabili. Per l’artista lo “shine” è qualcosa che va oltre l’idea di decoro o ornamento: è la sostanza stessa delle sue opere, dotate di una proprietà riflettente che unisce forma e significato, trasparenza e opacità. Attraverso più di trenta opere coloratissime e specchianti, selezionate tra i più celebri dipinti e sculture della sua carriera, il volume indaga il concetto di “shine” tra splendore e bagliore, preziosità e banalità, essere e apparire: un gioco di ambiguità che caratterizza il lavoro di Koons nell’utilizzo di materiali e soggetti che mettono in discussione il nostro rapporto con la realtà quotidiana e il concetto stesso di opera d’arte.
«Quando mi occupo di riflessi e luce, – osserva Jeff Koons – celebro anche l’energia vitale. L’opposto della luce è il buio, e quelle opere hanno bisogno di luce: in assenza di questa non si vedono. Esistono come presenza, ma non possono beneficiare nessuno, non possono essere utili. (…) A mio parere, tuttavia, shine è anche una visione filosofica del mondo, la stessa che avrebbero Apollo, e forse persino Sileno e Dioniso. All’interno dell’opera si crea un dialogo ottimistico sul divenire».
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