La straordinaria vicenda di Giovanni Bellini narrata a partire da un caposaldo della sua opera: la pala per la chiesa veneziana di San Giobbe. Di questo dipinto, di capitale importanza per lo sviluppo della pala d'altare a Venezia tra Quattro e Cinquecento, vengono indagati i rapporti con il contesto architettonico per il quale fu concepito e sono messe in rilievo una serie diassonanze di stile ceh aiutano a comprendere l'espansione in laguna di un classicismo di segno urbinate. Le pale più tarde che Bellini dipinse in modi anche molto differenti dall'esemplare di San Giobbe aprono poi a una possibile influenza sull'artista dell'arte di Pietro Perugino. Il legame dell'artista con alcune delle famiglie più in vista della città – come i Priuli dal Banco e i Barbarigo e le loro antiche consuetudini nobiliari – conduce Giovanni a farsi interprete delle loro istanze e a consegnarci, con alcuni ritratti, uno squarcio rilevatore dell'importanza dei modi di presentazione dei modelli nella Venezia rinascimentale.
Lorenzo Finocchi Ghersi insegna al corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Univesità di Udine, presso la quale, dal 1997. È professore di Storia dell'arte veneta. Oltre ai due volumi dedicati ad Alessandro Vittoria – Alessandro Vittoria, scultura e decorazione nella Venezia del tardo Rinascimento (Udine, Forum 2001) – è autore di saggi attinenti alla pittura e alla scultura a Venezia tra Rinascimento e Barocco, apparsi in riviste scientifiche come “Arte Veneta”, “The Burlington Magazine” e la “Rivista dell'Istituto Nazionale d'Archeologia e Storia dell'Arte”. Nel 2003 ha pubblicato I quattro secoli della pittura veneziana. (Venezia, Marsilio)
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