«[…] Archaeology Now nella Galleria Borghese non si pone in contrasto ma spinge a conclusione la fanta-storia e, più che nella narrazione, attua l’elemento fancy (nel significato che dà Coleridge) nel gioco filologico apparentemente impossibile dell’artificio linguistico, perfetto ma non confondibile con l’imitazione» Anna Coliva
«I suoi dipinti impregnano sulla tela gli stessi grandi temi affrontati nelle sue opere scultoree, non attraverso una mimesi della realtà ma piuttosto attraverso una compenetrazione fisica tra mondo e superfice pittorica, tra l’illusorio desiderio di fermare il tempo e l’inevitabile decadimento della vita in natura» Mario Codognato
«[…] anche l’inganno è terreno della sfida in questa mostra, che immette opere strategiche e misteriose in un luogo con una forte vocazione alla affermazione e dissimulazione di sé, al gioco di specchi e, per quanto indirettamente, all’illusione» Geraldine Leardi
Un’operazione culturale straordinaria che apre un dialogo, naturale e inevitabile per materialità e tematiche, tra Damien Hirst, l’artista più controverso dei nostri tempi, e la statuaria classica che abita il museo. Le sculture prodotte nel corso degli anni e la nuova serie dei dipinti Colour Space dell’artista britannico sembrano concepiti per legarsi alle opere, ai colori, alla materia antica e moderna che la Galleria Borghese conserva, e di cui è integralmente tessuta.
Il volume, che studia a fondo i temi della mostra, presenta le fotografie dell’esposizione, con le opere di Hirst collocate nelle sale allestite del museo, e numerosi dettagli materici delle opere contemporanee e antiche, in un gioco ingannevole a cui l’occhio non riesce a sottrarsi.
Alle installation view seguono i saggi illustrati dei curatori e della storica dell’arte Geraldine Leardi. Anna Coliva, già direttrice della Galleria Borghese, affronta il concetto di statua, che racchiude l’identità complessiva della collezione, mentre Mario Codognato, massimo esperto del lavoro di Damien Hirst, analizza le opere su tela e la pittura, che «per molti versi abbatte la barriera tra arte e morte» dell’artista, con un focus sulla nuova serie presentata in mostra. Geraldine Leardi racconta la mostra attraverso le sue sale, studiando la materia, la temporalità e serialità delle opere.
Chiude il volume un regesto di tutte le opere in mostra.
Il catalogo attira il lettore all’interno del flusso della mostra, donando una visione complessiva del passato e del presente che si nutre della prossimità fra pittura antica e pittura contemporanea, senza cornici che separino e senza elementi di segnalazione che interrompano questa immersione in quello che è, citando il curatore della mostra, «un eterno viaggio dell’arte al di là di ogni naufragio».
65,00 €