Picasso lo straniero presenta più di 90 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video, e offre una nuova e audace interpretazione dell’artista, che affronta tematiche urgenti del nostro presente.
Su Picasso è stato scritto tutto, si direbbe. Nessun altro artista ha suscitato altrettanti dibattiti, controversie, passioni. Ma quanti sanno quali ostacoli il giovane genio ha dovuto affrontare quando è arrivato a Parigi per la prima volta, nel 1900, senza parlare una parola di francese? Nel 1901 viene schedato per sbaglio come anarchico sottoposto a sorveglianza speciale, prima di stabilirsi definitivamente a Parigi nel 1904, dove si affermerà come leader dell’avanguardia cubista. Durante la guerra civile in Spagna, l’artista produce Guernica, l’immensa tela destinata a diventare il vessillo universale della resistenza antifascista. Nel 1940, temendo di essere in pericolo in Francia, dove l’invasione nazista è imminente, Picasso decide di inoltrare la domanda di naturalizzazione che viene rifiutata.
Ma come ha fatto, in un secolo caratterizzato da grandi turbolenze politiche, in un mondo dilaniato da nazionalismi di ogni specie, a imporre le sue rivoluzioni estetiche?
Su Picasso è stato scritto tutto, si direbbe. Nessun altro artista ha suscitato altrettanti dibattiti, controversie, passioni. Ma quanti sanno quali ostacoli il giovane genio ha dovuto affrontare quando è arrivato a Parigi per la prima volta, nel 1900, senza parlare una parola di francese? Nel 1901 viene schedato per sbaglio come anarchico sottoposto a sorveglianza speciale, prima di stabilirsi definitivamente a Parigi nel 1904, dove si affermerà come leader dell’avanguardia cubista. Durante la guerra civile in Spagna, l’artista produce Guernica, l’immensa tela destinata a diventare il vessillo universale della resistenza antifascista. Nel 1940, temendo di essere in pericolo in Francia, dove l’invasione nazista è imminente, Picasso decide di inoltrare la domanda di naturalizzazione che viene rifiutata.
Ma come ha fatto, in un secolo caratterizzato da grandi turbolenze politiche, in un mondo dilaniato da nazionalismi di ogni specie, a imporre le sue rivoluzioni estetiche?
La mostra
Su Picasso è stato scritto tutto, si direbbe. Nessun altro artista ha suscitato altrettanti dibattiti, controversie, passioni. Ma quanti sanno quali ostacoli il giovane genio ha dovuto affrontare quando è arrivato a Parigi per la prima volta, nel 1900, senza parlare una parola di francese? Nel 1901 viene schedato per sbaglio come anarchico sottoposto a sorveglianza speciale. Guardato con sospetto come straniero, uomo di sinistra, artista d’avanguardia, si destreggia con abilità e acume politico in un paese che poggia su due grandi istituzioni: la police des étrangers e l’Académie des beaux-arts, che tutelano ossessivamente la «purezza della nazione» e il «buon gusto francese». Mentre le opere di Picasso vengono celebrate nel mondo intero, fino al 1947 ce ne sono soltanto due nelle collezioni pubbliche francesi. Nel 1955, quando Picasso lascia Parigi per stabilirsi nel sud della Francia, sceglie di lavorare con gli artigiani del posto, voltando deliberatamente le spalle alla tradizione del bon goût: decide insomma di reimmergersi nel mondo mediterraneo, nel sincretismo originario delle sue molteplici identità, consegnando il proprio mito al vasto mondo.Ma come ha fatto a conciliare i suoi numerosissimi ambiti di appartenenza – spagnolo, francese, andaluso, catalano, galiziano, castigliano, anarchico, comunista? E come ha fatto, in un secolo caratterizzato da grandi turbolenze politiche (due guerre mondiali, una guerra civile, una guerra fredda), in un mondo dilaniato da nazionalismi di ogni specie, a imporre le sue rivoluzioni estetiche? Picasso lo straniero ambisce a rispondere a queste domande. Il fatto che il più grande artista del Novecento sia stato schedato e marchiato dalla polizia perché straniero dovrebbe farci riflettere sugli attuali rigurgiti di ordinaria xenofobia.
Scopri il percorso della mostra
Dopo tre tentativi falliti fra il 1900 e il 1904, Picasso riesce finalmente a stabilirsi a Parigi. Con l’aiuto degli amici catalani, trova posto in mezzo a loro a Montmartre, zona collinare periferica a nord della capitale, da sempre gremita di marginali: artisti, attori, circensi, forestieri. La società francese attraversa un periodo tormentato dopo decenni di attentati anarchici. Tra il 1894 e il 1901, mentre si prepara ad affrontare il nuovo secolo ed è già in preda all’instabilità determinata dalla rapida industrializzazione e dall’invecchiamento della popolazione, il Paese viene travolto da un’ondata di violenza. L’assassinio del presidente della Repubblica Sadi Carnot, perpetrato dall’anarchico italiano Sante Geronimo Caserio, va inquadrato in un contesto di tensioni politiche e sociali di cui il caso Dreyfus è soltanto il sintomo più eclatante. In questo clima pesante, una certa frangia della popolazione comincia a prendere posizione su un problema nuovo: l’immigrazione. Nel 1898 lo scrittore Maurice Barrès prende di mira “lo straniero che, come un parassita, ci avvelena”. Parigi è un labirinto oscuro per Pablo Ruiz Picasso, il giovane artista che non ne conosce né la lingua né i codici.
Nel 1906, dopo aver provato l’ebrezza della libertà tra i contrabbandieri dei Pirenei, Picasso torna a Parigi e, assecondato da Georges Braque, si immerge in una nuova fase creativa, sicuramente la più grandiosa della sua esistenza, che gli consentirà di diventare il capofila dell’avanguardia cubista. In sette anni di frenetica attività, tra provocazione e trasgressione dei canoni tradizionali, gli artisti danno vita a una vasta e impressionante produzione. Guardato con diffidenza dall’establishment parigino, il Cubismo viene osannato dai collezionisti e dai critici tedeschi che operano a Parigi, che propongono e promuovono la nuova tendenza nei grandi imperi dell’Europa nord-orientale. Nuove mostre, nuove collezioni: Picasso diventa celebre e ricco. Ma con lo scoppio della Prima guerra mondiale si solleva un’ondata di isteria germanofoba e il governo francese confisca tutta la produzione cubista di Picasso custodita dal suo mercante d’arte tedesco, Daniel-Henry Kahnweiler. Centinaia di suoi quadri sono ormai “bottino di guerra” e l’artista diventa una vittima collaterale della xenofobia dilagante.
Classico, cubista, surrealista, politico… Non è facile proporre in sintesi la varietà di stili espressi da Picasso, specialmente tra le due guerre mondiali. Tra scenografia teatrale, scultura, disegno, incisione, poesia, vignettismo politico, la creatività picassiana non conosce limiti e frontiere. “Picasso è una specie di moto perpetuo”, ha scritto un critico. “Lo cerchi di qua ed è già andato di là, e non ripercorre mai le stesse strade”. A dire il vero, sono stati per lui anni difficili, segnati dall’ascesa dei fascismi che precipitano l’Europa nella Seconda guerra mondiale. Forestiero in Francia, artista degenerato per la Germania nazista, nemico della Spagna franchista, Picasso è persona non grata; è un artista inafferrabile la cui creatività risente della situazione circostante. Essendo straniero, è costretto a presentarsi alle autorità ad anni alterni e rifare le impronte digitali al commissariato di polizia che continua a tenerlo sotto sorveglianza. Durante la guerra civile spagnola, in pochi giorni elabora e produce Guernica, il suo capolavoro, che diventerà l’opera d’arte più famosa del mondo nonché il gesto di protesta più clamoroso contro l’assassinio di civili innocenti. “Il Vecchio mondo si è suicidato”, commenta con formula lapidaria lo scrittore-antropologo Michel Leiris.
Nei primi anni Venti, i giovani poeti surrealisti, scorati dalla carneficina della Grande guerra, si volgono verso Picasso che, come scrive André Breton, è “l’unico autentico genio del nostro tempo, un artista come non ce ne sono stati mai, eccetto forse nell’Antichità”. A partire dal 1923, Picasso, scoperto, ammirato, celebrato e cooptato da Louis Aragon, André Breton, Paul Éluard, viene trascinato in questa galassia sovversiva costellata di nomi leggendari, tutti seguaci del Dadaismo, che gli consente di tornare al suo ambiente delle origini, quello dei poeti. In passato, le opere cubiste di Picasso erano state fervidamente ammirate dagli artisti e dagli intellettuali d’avanguardia di Paesi appartenenti all’Impero austro-ungarico, all’Impero russo, all’Impero prussiano. Per oltre un decennio Picasso è l’eroe e la fonte di ispirazione dei surrealisti, un nume tutelare suo malgrado; produce la serie dei cosiddetti “quadri magici”, gremiti di forme antropomorfiche sproporzionate e stravaganti in cui “risuona la legge polifonica degli opposti” e domina l’evocazione dei “demoni interiori”. Anche Dalí, Miró e Giacometti ben presto si uniscono al coro degli ammiratori appassionati di Picasso.
Il 4 ottobre del 1944 Picasso diventa ufficialmente membro del Partito comunista francese. L’indomani, “L’Humanité” annuncia la notizia in prima pagina, con un titolo a caratteri cubitali e accenti altisonanti. Picasso dirà: “Avevo talmente fretta di avere di nuovo una patria! Sono sempre stato un esule, non lo sono più”. L’artista pensa che il partito potrà fungere da scudo protettivo, da rampa di lancio, da salvacondotto, e non si sbaglia. Anche se molto presto affiorano i primi dissapori con i quadri più ortodossi del partito, l’artista riesce a conservare intatta la propria libertà. Picasso viene contattato dai sindaci comunisti di varie cittadine francesi e dona volentieri varie opere ai musei di tutta la Francia, diventando così un vero e proprio protagonista della modernizzazione del paese. Picasso esercita un nuovo ruolo politico: l’artista invisibile diventa munifico donatore, il paria diventa mecenate, il rinnegato diventa benefattore, l’escluso diventa nume tutelare. Nel 1953 si scatena un putiferio quando, al momento delle esequie del leader sovietico, Picasso ne produce un ritratto ironico, Portrait de Staline, ma la questione si risolve con l’intervento di Maurice Thorez, segretario generale del PCF nonché amico di Picasso, il quale sa che il potere simbolico dell’artista a livello mondiale è essenziale per il partito. Picasso non viene punito né redarguito: la libertà è salva.
Dopo la Liberazione, spazzato via il nazismo, il generale de Gaulle sale al potere e per la Francia inizia una nuova èra, successivamente nota come “les Trente Glorieuses”, i trent’anni gloriosi del boom economico. Anche per il Partito comunista francese (detto “il partito dei fucilati” in ragione dell’ingente tributo di sangue pagato durante la Resistenza) comincia una nuova fase, in quanto vari esponenti del partito entrano a far parte del nuovo governo. Il Partito comunista procede al rafforzamento del MOI (Main d’Œuvre Immigrée, l’organizzazione sindacale dei lavoratori immigrati nata nel 1921), cercando di mobilitare le masse di rifugiati politici (spagnoli, italiani, ebrei tedeschi e polacchi) che costituiscono una notevole risorsa rivoluzionaria da immettere anche nella Terza Internazionale. Nel mondo comunista Picasso è conosciuto per le sue idee politiche, nelle città e nelle comunità operaie francesi è rispettato, come peraltro ormai nei musei nazionali d’arte contemporanea del paese. Il ministero dell’Interno approva la delibera dei Comuni che gli attribuiscono la cittadinanza onoraria. Grazie alla rete di contatti e conoscenze che si è pazientemente costruito con l’andare del tempo, Picasso consolida la costruzione della propria immagine.
Approfondisci la mostra
Organizza la visita
Orari
da martedì a domenica ore 10:00-19:30,
giovedì chiusura alle 22:30.
Ultimo ingresso un’ora prima.
Lunedì chiuso.
Orari di apertura in giornate festive:
Martedì 24 dicembre 2024 (Vigilia di Natale) | 10.00 – 14.30
Mercoledì 25 dicembre 2024 (Natale) | 14.30 – 18.30
Martedì 31 dicembre 2024 (San Silvestro) | 10.00 – 14.30
Mercoledì 1° gennaio 2025 (Capodanno) | 14.30 – 19.30
Lunedì 6 gennaio 2025 (Epifania) | 10.00 – 19.30
Location
Palazzo Reale – 1° Piano
P.za del Duomo, 12 MILANO (MI)
ITALIA
Biglietti
Open: € 17,00
Intero: € 15,00
2×1 Dipendenti Unipol Gruppo: € 15,00
Acquisto di due ingressi al prezzo di uno a € 15,00.
Ridotto: € 13,00
Gruppi di almeno 15 e massimo 25 persone, visitatori dai 6 fino a 26 anni, visitatori oltre i 65 anni, Soci Touring Club con tessera, Soci FAI con tessera, possessori di biglietti aderenti all’iniziativa “Lunedì Musei” (Poldi Pezzoli / Museo Teatrale alla Scala), militari, forze dell’ordine non in servizio, insegnanti, altre categorie convenzionate (possessori del biglietto della mostra di Mantova “Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza”, Feltrinelli con codice sconto), dipendenti e clienti BPER con badge o bancomat (per due persone).
Ridotto Milano Museo Card: € 12
Abbonamento annuale del valore di 15,00 euro che offre l’ingresso libero ai Musei Civici del Comune di Milano per un anno e lo sconto del 20% sui biglietti delle mostre di Palazzo Reale, Pac Padiglione d’Arte Contemporanea e Fabbrica del Vapore. Lo sconto offerto non è cumulabile con altre agevolazioni e riduzioni sui biglietti.
Ridotto: € 10,00
Possessori Abbonamento Musei Lombardia, Soci Orticola (tessera in validità per l’anno in corso), Studenti (età massima 25 anni), persone con disabilità (con invalidità inferiore al 100%), Dipendenti ATM e per gli abbonati annuali ATM.
Ridotto speciale: € 8,00
Convenzione con l’Università Bocconi di Milano a cui è riservato l’ingresso ridotto previa esibizione di un tesserino di riconoscimento come docenti, personale e studenti.
Ridotto speciale: € 6,00
Scolaresche (fino alla scuola secondaria di secondo grado); gruppi organizzati direttamente dal Touring Club o dal FAI (ai quali non si deve applicare il diritto fisso di prevendita); dipendenti Comune di Milano (previa esibizione del badge – un solo eventuale ospite al seguito ha diritto al Ridotto 13,00 €); volontari del Servizio Civile operanti presso il Comune di Milano (previa esibizione del tesserino di identificazione); giornalisti non accreditati con tessera OdG munito del bollino dell’anno in corso.
Biglietto famiglia, 1 o 2 adulti + bambini (da 6 a 14 anni)
Adulto € 12 Bambino € 8
Gratuito
Minori di 6 anni; persone con disabilità (con invalidità al 100%), 1 accompagnatore per ogni persona che presenti necessità; 1 accompagnatore per ogni gruppo; 2 accompagnatori per ogni gruppo scolastico; 1 accompagnatore e 1 guida per ogni gruppo FAI o Touring Club; dipendenti della Soprintendenza ai Beni Architettonici di Milano; tesserati ICOM; guide turistiche (previa esibizione di tesserino di abilitazione professionale); membri della Commissione Vigilanza e Vigili del Fuoco (previa esibizione di apposita tessera non nominativa); giornalisti accreditati dall’ufficio stampa della mostra (previa indicazione di testata e data della visita).
Prevendita online: € 2,00
L’audioguida della mostra è disponibile tramite QR code lungo il percorso espositivo oppure puoi ascoltarla cliccando qui!
AVVISO AI VISITATORI
Si avvisano i visitatori che giovedì 31 ottobre 2024 per l’intera giornata, a causa dello sciopero generale nazionale, potrebbe non essere garantita la regolare apertura delle mostre che chiuderanno in ogni caso alle 17:30 (ultimo ingresso 16:30).
Ci scusiamo per il disagio.
Visite guidate
Ad Artem propone due diverse modalità di visita della mostra, dando la possibilità di scegliere tra visite guidate e visite con attività laboratoriale.
Con gli occhi degli altri
visita laboratorio famiglie con bambini 6-10 anni
A Parigi, vivendo la condizione di straniero, Picasso si è costruito un’identità artistica multiforme prendendo spunto da culture anche molto lontane dalla propria. Scopriamo insieme queste fonti d’ispirazione e come l’artista sia stato in grado di tradurle in un linguaggio personale col quale è riuscito a imporsi come pochi altri nella storia dell’arte. In laboratorio, facendo interagire i punti di vista dei membri del gruppo, giochiamo con le idee di unicità e molteplicità. Partiamo da uno stesso soggetto elaborato individualmente, poi lo smontiamo e ricomponiamo con elementi provenienti dalle creazioni dei compagni ottenendo così un nuovo soggetto in cui si incontrino la nostra visione e gli “sguardi” degli altri.
Prenota il laboratorio >
Picasso: il viaggio dello straniero
visita guidata individuali adulti e famiglie con adolescenti
La Francia dei primi anni del XX secolo è davvero un rifugio accogliente per gli artisti che arrivano da altri Paesi e che si riuniscono sotto la bandiera della Scuola di Parigi? Il giovane Picasso – che arriva in Francia nel 1900 – è in realtà un artista emarginato in quanto straniero, che saprà affrontare ogni difficoltà grazie alla forza della sua arte. La visita guidata illustra in modo approfondito tutta la produzione dell’artista più rivoluzionario del XX secolo, attraverso un percorso ricco di spunti multidisciplinari che accompagna il visitatore alla scoperta di dipinti, disegni, sculture, collages, fotografie.
Prenota la visita guidata >
COSTI
visita guidata individuali e famiglie con adolescenti € 10,00 a persona (75 minuti) + biglietto d’ingresso
visita laboratorio famiglie € 10,00 a persona (90 minuti) + biglietto d’ingresso
Informazioni e prenotazioni
call center Vivaticket
T: 02 91446111
E-mail: preno.marsilioarte@vivaticket.com
Orari: lun – ven 09:00 18:00; sab 09:00 13:00
Ufficio gruppi: lun – ven 09:00 18:00
Visite guidate per scuole, gruppi, visitatori individuali e famiglie
AD ARTEM
T: 02 6597728
E-mail: info@adartem.it
www.adartem.it
Educational
La mostra non è soltanto un’occasione preziosa per accostarsi al percorso artistico del più grande artista del Novecento, ma anche un’opportunità unica per mettersi nei panni di un giovane straniero che lascia la sua patria ed affronta il suo percorso di crescita in una realtà che per lingua, cultura, modo di vivere differisce dalle sue origini e nella quale fatica ad essere accolto.L’inedita narrazione della mostra, grazie al taglio dato al progetto scientifico dalla curatrice Annie Cohen-Solal, fa emergere temi di grande attualità quali l’inclusione, il rispetto per le diversità, l’accoglienza, tematiche fondamentali tanto per i giovani quanto per i visitatori adulti nell’ambito dell’educazione civica. La presenza di opere straordinarie, che documentano l’intera produzione di Picasso, crea una pressoché infinita possibilità di connessioni tra la pittura, la scultura, la letteratura, la storia, la filosofia, in un approccio multidisciplinare che da sempre caratterizza i progetti didattici di Ad Artem.
Due diverse modalità vengono proposte: visite guidate (75 minuti) e visite laboratorio (120 minuti).
Con gli occhi degli altri
visita laboratorio scuola primaria
Percorso artistico dedicato all’educazione civica
A Parigi, vivendo la condizione di straniero, Picasso si è costruito un’identità artistica multiforme prendendo spunto da culture anche molto lontane dalla propria. Scopriamo insieme queste fonti d’ispirazione e come l’artista sia stato in grado di tradurle in un linguaggio personale col quale è riuscito a imporsi come pochi altri nella storia dell’arte. In laboratorio, facendo interagire i punti di vista dei membri del gruppo, giochiamo con le idee di unicità e molteplicità. Partiamo da uno stesso soggetto elaborato individualmente, poi lo smontiamo e ricomponiamo con elementi provenienti dalle creazioni dei compagni ottenendo così un nuovo soggetto in cui si incontrino la nostra visione e gli “sguardi” degli altri.
Oltre le parole
visita laboratorio scuola secondaria di I° grado e I° biennio scuola secondaria II° grado
Percorso artistico dedicato all’educazione civica
Quando Picasso diciannovenne arriva a Parigi non trova un ambiente favorevole e il primo grande ostacolo è una lingua che non conosce per nulla. L’arte è il linguaggio con cui riesce a farsi conoscere e a costruire la rete di relazioni che lo accoglierà e supporterà. Il taglio della mostra ci consente di scoprire il lavoro dell’artista spagnolo e di avvicinarci alla sua esperienza personale affrontando parallelamente temi attualissimi come l’inclusione, il rispetto e la comprensione del diverso, la comunicazione. In laboratorio, in piccoli gruppi, proviamo a tradurre alcune delle questioni emerse tra le opere in una forma espressiva a scelta tra quelle sperimentate da Picasso. Saranno quindi colori, materiali, gesti… i mezzi con cui provare a farsi capire dagli altri, senza le parole.
Picasso: in cerca di identità
visita guidata interattiva scuola secondaria di I° e II° grado
Percorso guidato dedicato all’educazione civica
Come vive lo spagnolo Picasso nella Parigi dell’inizio del Novecento? Il giovane artista riesce ad integrarsi in una città cosmopolita come la capitale dell’arte? La visita guidata coinvolge gli studenti in un racconto della vita e dell’attività artistica di Picasso, che dovrà affrontare molti ostacoli per riuscire ad affermarsi in un mondo che lo guarda con grande diffidenza. Il percorso in mostra illustra ai ragazzi l’intera carriera del padre del cubismo, con un taglio specificamente dedicato ai temi dell’inclusione, dell’integrazione, delle relazioni e della comunicazione interpersonale. In tal modo la visita alla mostra diventa una lezione di educazione civica di altissimo valore artistico, culturale e sociale.
Picasso: cittadino del mondo
visita guidata interattiva scuola secondaria di I° e II° grado
Alla luce dei recenti studi sui documenti degli archivi del Museo Picasso di Parigi, la mostra propone una lettura nuova del lavoro dell’artista spagnolo. La visita guidata parte da questi presupposti per affrontare in modo approfondito la produzione artistica di Picasso, con opere che raccontano agli studenti gli esordi parigini dell’inizio del Novecento, lo studio dell’arte primitiva, la nascita del cubismo, il ritorno alla tradizione del passato, gli anni della maturità. La multiforme produzione del maestro spagnolo favorisce l’approccio multidisciplinare, in un percorso coinvolgente che fa luce su questioni fino ad ora mai trattate.
Picasso: il viaggio dello straniero
visita guidata gruppi di adulti
La Francia dei primi anni del XX secolo è davvero un rifugio accogliente per gli artisti che arrivano da altri Paesi e che si riuniscono sotto la bandiera della Scuola di Parigi? Il giovane Picasso – che arriva in Francia nel 1900 – è in realtà un artista emarginato in quanto straniero, che saprà affrontare ogni difficoltà grazie alla forza della sua arte. La visita guidata illustra in modo approfondito tutta la produzione dell’artista più rivoluzionario del XX secolo, attraverso un percorso ricco di spunti multidisciplinari che accompagna il visitatore alla scoperta di dipinti, disegni, sculture, collages, fotografie.
Costi
Italiano
visita guidata scuole € 90,00 (75 minuti)
visita guidata gruppi € 120,00 (75 minuti)
visita laboratorio scuole € 120,00 (120 minuti)
visita laboratorio gruppi/gruppi di famiglie € 140,00 (120 minuti)
Inglese
visita guidata scuole € 110,00 (75 minuti)
visita guidata gruppi € 140,00 (75 minuti)
visita laboratorio scuole € 140,00 (120 minuti)
visita laboratorio gruppi/gruppi di famiglie € 160,00 (120 minuti)
INFO E PRENOTAZIONI
Ad Artem
info@adartem.it
tel. + 02 6597728
www.adartem.it
Call Center Vivaticket
tel. + 39 02 91446111
da lunedì a venerdì 09:00 – 18:00
sabato 09:00 – 13:00
News e Eventi
Eventi privati
In occasione della mostra, gli organizzatori sono lieti di offrire alle aziende l'opportunità di utilizzare i prestigiosi spazi di Palazzo Reale per eventi conviviali di gala, come cene o cocktail, abbinati a una visita esclusiva della mostra.
Questi eventi potranno svolgersi il lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica a partire dalle ore 20:00. per informazioni eventi.milano@marsilioarte.it
Press
Ufficio stampa
Mostra
GZComunicazione
Giulia Zanichelli /+39 347 4415077
giulia@giuliazanichelli.it
ufficiostampa@giuliazanichelli.it
Marsilio Arte
Giovanna Ambrosano: g.ambrosano@marsilioarte.it
Comune di Milano
Elena Conenna: elenamaria.conenna@comune.milano.it
Cartella Stampa
Clicca qui per accedere al materiale >
Gli uffici sono chiusi il sabato e la domenica e nei festivi. Le richieste di accredito devono pervenire all’email ufficio.stampa@marsilioarte.it , con un anticipo di almeno 24 ore nei giorni feriali e di almeno 48 ore nei giorni festivi.
Prodotti correlati
Potrebbe interessarti anche