Se l’arte dello scatto è la vostra passione, non potete perdere le due nuove mostre che inaugurano il calendario espositivo delle Stanze della Fotografia sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. E torna il concorso per i giovani talenti dell’obiettivo
Il 2025 inizia sotto i migliori auspici per le Stanze della Fotografia, l’iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini. Dal 10 aprile, infatti, gli ambienti espositivi sull’isola di San Giorgio Maggiore accoglieranno gli scatti di due protagonisti del panorama fotografico contemporaneo: Robert Mapplethorpe e Maurizio Galimberti.
Curata da Denis Curti, direttore artistico de Le Stanze della Fotografia, la retrospettiva dedicata a Mapplethorpe sarà il primo atto di una trilogia che si concluderà nel 2026 al Palazzo Reale di Milano e al Museo dell’Ara Pacis di Roma. Se le forme del classico ispirano l’appuntamento veneziano, quelle del desiderio e della bellezza saranno analizzate rispettivamente durante la rassegna milanese e capitolina, offrendo al pubblico una prospettiva a tutto campo sulla produzione del fotografo scomparso nel 1989.
Promossa da Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con la Fondazione Robert Mapplethorpe di New York, la mostra in arrivo in Laguna riunirà oltre duecento immagini, alcune delle quali presentate in Italia per la prima volta, sancendo il ritorno a Venezia di Mapplethorpe trentatré anni dopo la monografica curata a Palazzo Fortuny da Germano Celant.
Stavolta il focus è sulla dimensione classica che traspare dagli scatti dell’artista, capace di cogliere l’aspetto statuario e al contempo sensuale dei corpi maschili e femminili e anche del mondo vegetale. Come sottolinea il curatore, “Mapplethorpe usa la fotografia per reinterpretare e rinnovare l’estetica classica, accentuando il dialogo tra il corpo vivo e la scultura ideale” e le opere allestite alle Stanze della Fotografia lo confermano. Si va infatti dai primissimi collage, realizzati alla fine degli anni Sessanta del Novecento combinando e sovrapponendo originali disegni e ritagli di riviste omoerotiche e oggetti trovati, ai nudi maschili e femminili, dove simmetria e rigore compositivo affiancano l’esplorazione del desiderio e dell’erotismo, nel solco di una poetica che abbraccia tutti questi ambiti. Non mancano i ritratti – dell’amica Patti Smith e della musa ispiratrice, la bodybuilder Lisa Lyon, ma anche di Truman Capote, Glenn Close, Richard Gere, Keith Haring, David Hockney, Annie Leibovitz, Yoko Ono, Susan Sontag, Andy Warhol, solo per citarne alcuni – né tantomeno gli autoritratti, emblema di una ricerca identitaria che non teme la complessità.
La mostra intitolata a Mapplethorpe fornisce anche lo spunto per lanciare la seconda edizione della open call rivolta ai giovani fotografi e fotografe amatoriali e professionisti con un’età compresa fra i 18 e i 30 anni, invitati a sottoporre alla giuria – formata dal gallerista Pierpaolo Falone, dal curatore Denis Curti, dal gallerista Gió Marconi, dalla direttrice generale della Fondazione Mapplethorpe Joree Adilman e dalla direttrice artistica di MIA Photo Fair Francesca Malgara ‒, entro il 2 marzo 2025, tre scatti che evocano i temi della trilogia espositiva. Le nove opere selezionate – tre per ciascun autore – saranno esposte per tutta la durata della mostra veneziana, mentre le opere finaliste troveranno spazio presso lo stand delle Stanze della Fotografia all’interno di MIA Photo Fair a Milano, dal 20 al 23 marzo 2025. I tre vincitori o vincitrici saranno proclamati durante la conferenza stampa di presentazione della mostra di Robert Mapplethorpe a Le Stanze della Fotografia, il prossimo 9 aprile.
Il primo piano de Le Stanze della Fotografia accoglierà infine i lavori di Maurizio Galimberti, celebre in tutto il mondo grazie ai ritratti di icone quali Lady Gaga, Robert De Niro, Johnny Depp, Umberto Eco e a pubblicazioni e mostre su New York, Parigi, Milano, Roma e Venezia. Nell’ambito della personale veneziana Maurizio Galimberti tra Polaroid/Ready Made e le lezioni americane di Italo Calvino curata da Denis Curti, il fotografo espone i suoi famosi mosaici di polaroid con protagonisti Johnny Depp, Barbara Bouchet e Angelica Huston lungo un percorso articolato in sei sezioni ‒ Cenacolo, Storia, Sport, Ritratti, Taylor Swift e Luoghi. Prendendo come modello di riferimento i collage fotografici di David Hockney, le opere futuriste di Umberto Boccioni e il Nudo che scende le scale n. 2 di Marcel Duchamp, Galimberti scompone la realtà in molteplici frammenti visivi che poi riunisce in composizioni dalle quali emerge una profonda riflessione in merito alle logiche percettive. Le immagini recano sulla propria “pelle” i segni della manipolazione compiuta dal fotografo in fase di sviluppo, esercitando pressione con penne e bastoncini di legno, oppure diventano i tasselli di un mosaico che offre una straordinaria visione d’insieme. Del resto, come sottolinea il curatore, i lavori di Galimberti “non mirano a riprodurre fedelmente la realtà, ma sono l’esito di un’indagine del visibile, un’operazione di scomposizione del mondo che trova nella fotografia lo strumento ideale”.
Arianna Testino
INFO
Robert Mapplethorpe. Le forme del classico
dal 10 aprile al 23 novembre 2025
Maurizio Galimberti tra Polaroid/Ready Made e le lezioni americane di Italo Calvino
dal 10 aprile al 27 luglio 2025
LE STANZE DELLA FOTOGRAFIA
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
https://www.lestanzedellafotografia.it
https://lestanzedellafotografia.it/it/attivita/open-call
Cover photo: Self Portrait, 1975 © Robert Mapplethorpe Foundation. Used by permission
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