Chi erano e dove vivevano le maestranze che hanno forgiato le tombe dei faraoni? Quali erano i loro talenti? A queste e ad altre domande hanno risposto i curatori della mostra sull’antico Egitto alla Basilica Palladiana di Vicenza
Senza di loro i faraoni non avrebbero avuto accesso alla fama eterna che li accompagna ancora oggi. È dedicata alle maestranze che costruirono e decorarono le tombe nelle Valli dei Re e delle Regine la mostra alla Basilica Palladiana di Vicenza. Curata da Christian Greco ‒ direttore del Museo Egizio di Torino dal quale provengono ben 160 reperti in mostra ‒, da Corinna Rossi, professore associato di Egittologia al Politecnico di Milano, da Cédric Gobeil e Paolo Marini, egittologi e curatori dell’Egizio, I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone ricostruisce una storia antica che ha dato forma all’immaginario di una delle civiltà più studiate di sempre. I curatori ci svelano i dettagli e il dietro le quinte di una mostra da non perdere.
Video credit: Matteo Catania, Hubove Studio.
BIO
Corinna Rossi è laureata in Architettura e specializzata in Egittologia a Cambridge, dove ha conseguito un M.Phil e un Dottorato di Ricerca. Attualmente è Professore Associato di Egittologia al Politecnico di Milano, dove insegna archeometria e questioni etiche legate al patrimonio culturale. Ha co-diretto il North Kharga Oasis Survey dal 2001 al 2004, e dirige la missione archeologica italiana a Umm al-Dabadib (Oasi di Kharga, Deserto Occidentale Egiziano) dal 2013. È membro delle missioni archeologiche del Museo Egizio a Saqqara e Deir al-Medina e ha collaborato al progetto di riallestimento delle sale dell’Antico Regno del Museo Egizio del Cairo.
Cédric Gobeil, curatore del Museo Egizio dal 2019, è un egittologo specializzato in archeologia della vita quotidiana e cultura materiale del Nuovo Regno, con un focus primario su Deir el-Medina, argomenti per i quali sta portando avanti un lavoro sul campo in Egitto e Sudan. Dopo aver conseguito il dottorato in Francia (presso l’Université Paris IV-Sorbonne), ha lavorato in Egitto per l’Institut français d’archéologie orientale du Caire e nel Regno Unito per l’Egypt Exploration Society. Oltre all’attività curatoriale è anche professore a contratto presso il Dipartimento di Storia dell’Université du Québec à Montréal e ricercatore associato presso l’Unità di ricerca HiSoMA di Lione (CNRS).
Paolo Marini ha conseguito la Laurea Specialistica in Archeologia e poi il Dottorato di ricerca in Egittologia presso l’Università di Pisa. Per il Museo Egizio ha ideato le mostre itineranti internazionali House of Eternity, Egypt’s Glory, Through their Eyes, esposte in Cina, Brasile, Finlandia, Estonia e presto in Canada. Ha co-curato la sala dedicata alla scrittura egizia che verrà inaugurata al Museo Egizio nel 2023. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici in riviste specialistiche nazionali e internazionali. Inoltre, ha partecipato a missioni archeologiche in Italia, in Siria e in Egitto. Tutt’oggi è membro della Missioni Archeologica Italiana del Ramesseum e collaboratore della missione di studio della cultura materiale lignea di Deir el-Medina, patrocinata dal Museo Egizio.
Foto cover: Stele dedicata da Smen, al fratello Mekhimontu e a sua moglie Nubemusekhet, Deir el-Medina. Credito fotografico: Museo Egizio, Torino
Articoli correlati