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da MArte

Un luogo di produzione artistica: la nuova identità di Palazzo Diedo a Venezia

di Redazione

Il recentissimo polo culturale veneziano di Berggruen Arts & Culture aggiunge un ulteriore capitolo alla vicenda di Palazzo Diedo, storico edificio nel cuore della città. Ne parla Mario Codognato, direttore di Berggruen Arts & Culture e curatore, insieme ad Adriana Rispoli, della mostra in corso fino al 24 novembre 2024

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Costruito attorno alla metà del Settecento, Palazzo Diedo ha conosciuto diverse destinazioni d’uso: da abitazione privata a scuola elementare, da sede del tribunale di sorveglianza a centro espositivo e di ricerca artistica. È questa, infatti, l’attuale identità di Palazzo Diedo grazie all’intervento del filantropo Nicolas Berggruen. Mario Codognato, direttore di Berggruen Arts & Culture, approfondisce la storia passata e presente di Palazzo Diedo sullo sfondo della mostra Janus, che riunisce le opere di undici artisti contemporanei.

BIO
Mario Codognato è stato Curatore capo del MADRE di Napoli fin dalla sua fondazione nel 2005. In questo ruolo, ha curato tra le altre le retrospettive di Jannis Kounellis (2006), Rachel Whiteread (2007), Thomas Struth (2008) e Franz West (2010). In precedenza, ha diretto il progetto arte contemporanea del Museo Archeologico di Napoli, dove ha curato le mostre di Francesco Clemente (2002), Jeff Koons (2003), Anish Kapoor (2003), Richard Serra (2004), Anselm Kiefer (2004) e la prima retrospettiva museale di Damien Hirst (2004). Dal 1999 ha curato i progetti pubblici site-specific per Piazza del Plebiscito a Napoli, tra cui Robert Rauschenberg (1999), Joseph Kosuth (2001), Sol LeWitt (2005), Jenny Holzer (2006), Jan Fabre (2008) e Carsten Nicolai (2009). Ha curato mostre per altre istituzioni e scritto saggi per i relativi cataloghi sul lavoro di Alighiero Boetti (1992 e 1999), Richard Long (1994 e 1997), Gilbert & George (1998), Jan Fabre (1999), Brice Marden (2001), Wolfgang Laib (2005), Candida Höfer (2013), Douglas Gordon (2017) ed Ed Ruscha (2019). Ha curato varie mostre tematiche, Barock al MADRE nel 2009 e Fragile? alla Fondazione Cini di Venezia nel 2013. Dal 2014 al 2016 è stato Chief Curator della 21er Haus of the Belvedere in Vienna, dove ha organizzato, tra le altre mostre, retrospettive di Olafur Eliasson, Tomás Saraceno e Sterling Ruby, e l’esposizione Sleepless, sulla storia e sul ruolo del letto nell’arte. Tra i progetti più recenti ci sono Anish Kapoor al Macro di Roma (2017) e alla Houghton Hall di Norfolk (2019), Damien Hirst alla Houghton Hall di Norfolk (2018), alla Galleria Borghese di Roma (2021), e Georg Baselitz al Museo di Palazzo Grimani a Venezia (2021). Dal 2016, Codognato è Direttore della Anish Kapoor Foundation e dal 2022 Direttore di Berggruen Arts & Culture.

Riprese e montaggio video: Matteo Catania, Hubove Studio

Cover photo: Mario Codognato. Photo Matteo Catania, Hubove Studio

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