È a cura della graphic designer Irma Boom il catalogo della mostra del Padiglione della Santa Sede per la Biennale Arte 2024, edito da Marsilio Arte. Le abbiamo fatto qualche domanda
Sull’isola della Giudecca, nella Casa di reclusione femminile, è allestita la mostra presentata alla Biennale di Venezia dal Padiglione della Santa Sede. Otto artisti internazionali approfondiscono il tema dei diritti umani in un contesto d’eccezione. Irma Boom, curatrice del catalogo che accompagna l’esposizione, ci ha raccontato che cosa troveremo fra le pagine del libro.
Lei ha progettato il catalogo del Padiglione della Santa Sede alla Biennale Arte 2024, pubblicato da Marsilio Arte. In quale modo il libro veicolerà i concetti alla base del progetto e come accompagnerà l’esperienza di visita?
Se si realizza un catalogo per una mostra collettiva come questa, bisogna avere un concetto generale. Un’idea che dia visibilità a tutti gli artisti partecipanti. Inoltre, il libro deve possedere la qualità di un oggetto. Vogliamo utilizzare supporti cartacei specifici per identificare i diversi aspetti del libro. L’aspetto generale del libro è concettuale e sobrio.
Vuole regalarci qualche anticipazione sulla grafica del catalogo e sulle soluzioni visive che ha scelto di adottare?
Il catalogo ha una dimensione di circa 240 x 200 mm. Il carattere utilizzato è Neuzeit S, un font sans serif in grassetto. Il libro è stampato a colori e ha una rilegatura “cahier”. La prigione è uno spazio interessante che preferiamo stampare in bianco e nero. Le opere sono stampate su carta trasparente sottile. Questa combinazione sarà molto interessante per quanto riguarda l’arte e il luogo. Naturalmente mostreremo anche scatti delle opere installate in cui arte e luogo si fondono.
Quale futuro si augura per il libro che accompagna un evento senza precedenti come la mostra del Padiglione della Santa Sede nel carcere femminile della Giudecca?
La mostra passerà e il libro resterà. Il libro dovrebbe servire come strumento per innescare ulteriori dialoghi dopo la fine della mostra. Il libro come testimonianza di ciò che viene mostrato nel carcere femminile. L’interazione tra l’arte e la realtà della vita quotidiana.
Come graphic designer in costante dialogo con il mondo dell’arte, dal suo punto di vista quale tipo di riflessione può stimolare il lavoro degli artisti invitati?
Mentre rispondo a questa domanda, tutte le opere devono ancora essere installate. So che, già all’arrivo in carcere, l’opera di Maurizio Cattelan sarà stupefacente. E poi le altre opere all’interno dell’edificio – realizzate da Bintou Dembélé, Simone Fattal, Claire Fontaine, Sonia Gomes, Corita Kent, Marco Perego & Zoe Saldana, Claire Tabouret ‒ continueranno a stupire.
Intervista a cura di Arianna Testino
BIO
Irma Boom è una designer di libri di Amsterdam. Il suo approccio sperimentale sfida spesso le convenzioni del libro tradizionale, sia per quanto riguarda il design che per il contenuto.
Dal 1992 collabora con l’Università di Yale, New Haven, Connecticut, e tiene conferenze e workshop in tutto il mondo. Ha ricevuto molti premi per i suoi progetti di libri e, nel 2001, è stata la persona più giovane ad aver ricevuto il Premio Gutenberg. I libri di Boom sono presenti nelle collezioni permanenti del Museum of Modern Art di New York, dell’Art Institute di Chicago, della Biblioteca Vaticana e del Centre Pompidou di Parigi. Le Collezioni Speciali dell’Università di Amsterdam raccolgono la sua opera completa. Nel 2014 Boom ha ricevuto il premio Johannes Vermeer, il premio statale olandese per le arti. Nel 2019 ha ricevuto un dottorato onorario dal Royal College of Art di Londra.
INFO
Con i miei occhi
dal 20 aprile al 24 novembre 2024
PADIGLIONE DELLA SANTA SEDE
Casa di Reclusione Femminile di Venezia-Giudecca
Cover photo: La Corte del Passeggio della Casa di reclusione femminile Venezia-Giudecca. Crediti Marco Cremascoli, 2024
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