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On Art Pesaro: cosa abbiamo imparato dalle lezioni di Stefano Mancuso, Chiara Valerio, Laura Pepe e Riccardo Falcinelli

di Redazione

Si è concluso da poche settimane il ciclo di lezioni ospitato dal Teatro Sperimentale di Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024. Presentata da Intesa Sanpaolo e Marsilio Arte, l’iniziativa ha coinvolto quattro protagonisti della cultura contemporanea, che hanno usato l’arte come strumento per avviare una riflessione sul presente. Qui vi raccontiamo come è andata

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L’arte legge il mondo: è questo lo slogan che ha accompagnato il debutto di on Art Pesaro, l’iniziativa congiunta di Intesa Sanpaolo e Marsilio Arte andata in scena presso il Teatro Sperimentale. Nel solco dei temi proposti da Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024 – natura, cultura, tecnologia ‒, Stefano Mancuso, Chiara Valerio, Laura Pepe e Riccardo Falcinelli hanno dato forma a quattro narrazioni eterogenee – ispirate alle loro discipline di competenza –, guidando il pubblico lungo un percorso ricco di spunti e nuovi sguardi sul tempo presente.

Durante la lezione intitolata L’uomo è la misura di tutte le cose, Stefano Mancuso, docente di Etologia vegetale e Arboricoltura generale all’Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV), si è interrogato sull’impatto generato dalla secolare centralità dell’essere umano, che intende se stesso come “metro di misura” di tutto ciò che è. Quali effetti crea tale convinzione gerarchica nei diversi campi dell’esistenza e nell’ambito artistico in particolare? Se fin dal 1600 chi dipinge figure umane è ritenuto un artista migliore di chi rappresenta animali vivi, piante oppure oggetti immobili, non stupisce dunque che, saltando in avanti verso l’epoca recente, Lucian Freud sia ampiamente celebrato per la sua capacità di raffigurare gli esseri umani, ma non per la sua altrettanto straordinaria abilità di immortalare il mondo vegetale.
Ma qual è il futuro delle immagini? E quale rapporto instaurano con le parole? A domandarselo è stata Chiara Valerio ‒ scrittrice, editor e conduttrice radiofonica – nel corso della lezione emblematicamente intitolata Tutte le immagini scompariranno. Affidandosi all’universo familiare della letteratura, Valerio ha ipotizzato il destino delle immagini nell’epoca dell’intelligenza artificiale: occupando notoriamente spazio per essere conservate, risulta naturale la loro conversione in una serie di istruzioni che tuttavia devono essere fornite alla macchina nella maniera più efficace possibile. Padroneggiare le logiche della descrizione e le regole dell’ecfrasi diventa allora un requisito indispensabile per far sì che le immagini assumano nuove “sembianze”, affrancandosi dai limiti dello spazio di memoria.

Ha esaminato uno dei rapporti più complessi di sempre la lezione Uomo e Natura
nel mondo classico tenuta da Laura Pepe, storica e studiosa del mondo classico, docente di Diritto romano e diritti dell’antichità all’Università degli studi di Milano. La mitologia e il pensiero di autori del calibro di Ovidio e Lucrezio hanno illuminato un racconto costellato di metamorfosi e balzi, in entrambe le direzioni, fra il mondo della natura e quello della cultura. Dal mito di Atteone alla leggenda fondativa di Tebe, il dialogo tra le due sfere procede nel segno di armonia e discontinuità, rivelando un sistema a tratti conflittuale, sebbene il criterio del rispetto da parte dell’essere umano nei confronti della natura sia uno dei cardini su cui poggiano le fondamenta della civiltà greca antica.

La natura è tornata ancora una volta alla ribalta durante la lezione conclusiva di Riccardo Falcinelli, graphic designer, autore e docente di Psicologia della percezione alla facoltà di Design ISIA di Roma. Intitolando il proprio intervento Come si guarda un paesaggio. (Nature artificiali e artifici naturali), Falcinelli ha spostato l’attenzione sul nostro sguardo, domandosi: che cosa guardiamo davvero? E cos’hanno in comune un bosco dipinto da Corot e una fotografia scattata oggi in un luogo di vacanza e pubblicata sulle piattaforme social? Le risposte arrivano se si scompone il dispositivo delle immagini e se ne comprendono l’uso e i meccanismi. Solo così si potrà capire che lo sguardo posato sul mondo – in questo caso sul paesaggio – ha sempre una matrice culturale ed è dunque condizionato – spesso in maniera non consapevole – dalle immagini che abbiamo già visto.
Regalando al pubblico diverse prospettive per osservare la realtà, Stefano Mancuso, Chiara Valerio, Laura Pepe e Riccardo Falcinelli hanno composto un mosaico nel quale l’arte è un tassello versatile, che ben si combina con le tante, e diverse, discipline chiamate in causa durante le lezioni di on Art Pesaro.

Arianna Testino

BIO DEI RELATORI
Stefano Mancuso insegna Etologia vegetale e Arboricoltura generale all’Università di Firenze. È il fondatore della Neurobiologia vegetale e dirige il LINV (Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale). È Accademico Emerito dell’Accademia dei Georgofili. I suoi libri sono tradotti in 27 lingue.

Chiara Valerio è scrittrice, editor e conduttrice radiofonica. Ha pubblicato saggi, romanzi, racconti, tra i quali Il cuore non si vede (2019), La matematica è politica (2020), Nessuna scuola mi consola (2021), Così per sempre (2022), La tecnologia è religione (2023), Chi dice e chi tace (2024). I suoi testi sono tradotti in diverse lingue.

Laura Pepe insegna Diritto romano e diritti dell’antichità all’Università degli Studi di Milano. Ha collaborato con il canale televisivo Focus. Tra i suoi ultimi libri, Storie meravigliose di giovani greci (Laterza, 2022) e I tendini di Zeus. Corpo, anima e immortalità nel mito greco (Solferino, 2023).

Riccardo Falcinelli è uno dei più apprezzati graphic designer italiani. Insegna Psicologia della percezione presso la facoltà di Design ISIA di Roma. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato Critica portatile al visual design (2014), Cromorama (2017), Figure (2020) e Visus (2024). I suoi libri sono tradotti in diverse lingue.

Riprese e montaggio del primo video: Matteo Catania ed Elena Gatto, Hubove Studio

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