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da MArte

Emozioni e fragilità negli scatti di Julian Lennon in mostra a Venezia

di Redazione

Un centinaio di scatti danno vita alla retrospettiva che le Stanze della Fotografia sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia intitolano a Julian Lennon, figlio dell’ex Beatles John. Lo abbiamo intervistato

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Il linguaggio musicale e quello dell’obiettivo si mescolano nel vocabolario artistico di Julian Lennon, che sbarca alle Stanze della Fotografia di Venezia con una mostra incentrata su una selezione dei suoi scatti e curata dallo stesso Lennon e da Sandrina Bonetti Rubelli. Ma quale significato ha per Lennon la fotografia? È una delle domande che gli abbiamo rivolto.

Quale percorso visivo e concettuale propone al pubblico la sua mostra alle Stanze della Fotografia di Venezia?
Un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, attraverso momenti di fragilità e di abbandono. Tra un punto di vista ravvicinato e personale e le più ampie visioni della tua immaginazione.

Quali scatti ha selezionato e quali sono i temi chiave che emergono dalle sue opere?
Troppi scatti per poterli raccontare, circa cento in totale. Toccanti momenti di connessione individuale, non solo con le persone, ma anche con l’ambiente.

Quale posto ha la fotografia nella sua storia artistica? Come definirebbe questo linguaggio?
È una narrazione di natura diretta, senza giudizi. Tradurre emozioni e verità.

Come si è relazionato alle Stanze della Fotografia sul piano dell’allestimento?
Penso che sia un luogo perfetto per ciò che sto cercando di esprimere e rappresentare con il mio lavoro in questa specifica mostra. Momenti di scoperta nascosti dietro ogni angolo. Diverse fasi del desiderio e della vita. E la realtà della vita e delle sue connessioni, colta sui volti di coloro che ho ritratto.

Intervista a cura di Arianna Testino

INFO
Whispers – A Julian Lennon Retrospective
28 agosto ‒ 24 novembre 2024
LE STANZE DELLA FOTOGRAFIA
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
https://www.lestanzedellafotografia.it

Cover photo: Julian Lennon, Kogi Tribe

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