Raccolta artistica famosa in tutto il mondo, la Collezione Sonnabend è il fulcro del nuovo progetto espositivo permanente allestito nel rinnovato Palazzo della Ragione a Mantova. Ecco tutte le anticipazioni in attesa del debutto durante la stagione invernale 2025
Quando si pensa ai collezionisti che hanno saputo intercettare e promuovere le tendenze artistiche più innovative del secondo Novecento, è d’obbligo richiamare alla mente Ileana Sonnabend, fautrice, insieme al marito Michael e al figlio adottivo Antonio Homem, di una raccolta divenuta preziosa testimonianza degli sviluppi creativi del secolo scorso, in Europa e negli Stati Uniti. Ed è proprio la Collezione Sonnabend a ispirare il progetto strutturato dal Comune di Mantova in partnership con la Sonnabend Collection Foundation e Marsilio Arte: a partire dall’inverno 2025, il rinnovato Palazzo della Ragione accoglierà in maniera permanente le opere incluse nella raccolta, rinsaldando il legame che unì i coniugi Sonnabend e l’Italia e stabilendo un efficace parallelismo fra la collezionista novecentesca e Isabella d’Este, reggente del Marchesato di Mantova fra il Quattrocento e il Cinquecento e mecenate per eccellenza.
Il percorso espositivo si svilupperà attraverso undici ambienti allestiti da Federico Fedel, offrendo al pubblico l’occasione di comprendere gli esiti del lavoro collezionistico di Ileana Sonnabend e del suo infaticabile sostegno all’attività di artisti e movimenti cardine della produzione creativa recente. I protagonisti dell’arte americana – come Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Jim Dine, James Rosenquist e Tom Wesselmann ‒ affiancano i colleghi italiani Michelangelo Pistoletto e Mario Schifano, nel solco di un approccio che supera i confini geopolitici e stabilisce un dialogo fra geografie e poetiche, annullando le distanze. Il Minimalismo di Donald Judd e Robert Morris “incontra” l’Arte Povera di Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini e Gilberto Zorio, la cui ricerca approdò a New York grazie alla lungimiranza di Ileana Sonnabend. Anche la fotografia e il linguaggio performativo occupano un ruolo di primo piano all’interno della raccolta, come dimostrato dalla presenza di personalità appartenenti a diverse generazioni ‒ da Bernd & Hilla Becher a Luigi Ontani, da Candida Höfer a Matthias Schaller, da Vito Acconci a Gilbert & George. L’indagine pittorica degli anni Ottanta al di qua e al di là dell’oceano trova una sintesi negli interventi di Jörg Immendorff, Anselm Kiefer, A.R. Penck, Jeff Koons e Haim Steinbach.
L’itinerario visivo che prenderà forma nella sale del Palazzo della Ragione rispecchia dunque lo sguardo di Ileana Sonnabend – nata Ileana Schapira a Bucarest nel 1914 – sul mondo dell’arte e le coraggiose scelte da lei compiute nell’arco della sua carriera. Fuggita dall’Europa a causa delle persecuzioni naziste insieme al primo marito Leo Castelli, si stabilì a New York, dove Castelli aprì una galleria nella loro casa. In seguito al divorzio, Ileana continuò a frequentare la scena artistica e, insieme al secondo marito Michael Sonnabend, nel 1962 inaugurò a Parigi la Galerie Ileana Sonnabend, riunendo artisti americani e alcuni giovani italiani. Con l’apertura della galleria newyorkese nel 1970, Ileana Sonnabend contribuì a ridisegnare le geografie espositive della Grande Mela e rafforzò in maniera definitiva il confronto con il Vecchio Continente, e con l’Italia in particolare, diventando una fondamentale interlocutrice per gli artisti dell’epoca.
Come ricorda il direttore artistico Mario Codognato, “Michael e Ileana Sonnabend ebbero un forte legame con l’Italia di cui erano grandi conoscitori, con quello sguardo originale e imprevedibile che li contraddistingueva. È perciò particolarmente significativo che la nuova casa della loro straordinaria collezione sia nel nostro paese, a Mantova. Michael conosceva e amava Dante come nessun’altra persona che ho incontrato, e che la loro raccolta sia ospitata in un edificio del tredicesimo secolo è quasi serendipico. Ileana è stata importantissima per molti artisti italiani della generazione del dopoguerra e ha sicuramente contribuito a farla conoscere e apprezzare negli Stati Uniti e quindi questo omaggio alla sua figura e al suo operato è parte integrante della sua storia”.
Arianna Testino
Cover photo: Jeff Koons, Wild Boy and Puppy, The Sonnabend Homem Foundation
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