Palazzo Grimani è uno dei più straordinari e insoliti musei di Venezia. Acquistato a fine Quattrocento dal patrizio Antonio Grimani, eletto doge nel 1521, l’edificio già nel Cinquecento era una casa-museo famosa in tutta Europa per i suoi marmi, stucchi e affreschi, ma anche per l’ampia raccolta di sculture antiche collezionate dalla famiglia Grimani. Dopo essere stato acquistato dallo Stato italiano nel 1981, il Palazzo ha riaperto le sue porte al pubblico nel 2008 come sede museale, dopo un lungo intervento di restauro.
Indirizzo: Castello Ramo Grimani 4858, Venezia
Le curiosità
Il cuore del palazzo è la Tribuna Grimani. Qui in origine erano conservate più di centotrenta sculture antiche incluse nella raccolta della famiglia. Il restauro ha riportato anche questo ambiente al suo antico splendore.
Grazie alla mostra Archinto, inaugurata a maggio 2021, la collezione di Palazzo Grimani continua a vivere, arricchendosi di pezzi di arte contemporanea: le opere di Georg Baselitz, tra cui dodici tele realizzate appositamente per la Sala del Portego ed esposte nelle cornici originali settecentesche del patrimonio Grimani, condividono la singolare, enigmatica qualità del Ritratto del Cardinale Filippo Archinto di Tiziano, ispirazione primaria del progetto. Grazie a un accordo con l'artista resteranno a lungo in comodato d’uso al museo.
Acquisito nel Cinquecento dal doge Antonio Grimani, il Palazzo fu decorato ispirandosi alle architetture classiche. Nei decenni successivi, grazie al patriarca Giovanni Grimani, divenne scrigno di una notevole collezione di arte antica che, una volta divenuta di proprietà della Serenissima, andò a costituire il nucleo fondante del Museo Archeologico Nazionale di Venezia.