Out There. Architecture Beyond Building
La Biennale di Venezia 11. Mostra Internazionale di Architettura
,
1^
ed.
2008
-
Catalogues
-
ISBN 9788831795579
Venezia, 14 settembre – 23 novembre 2008
Architettura non è costruire, non sono gli edifici.
Architettura è un modo per dare un senso alle nostre vite
Gli edifici sono oggetti, e l’atto del costruire produce gli oggetti-edifici, ma l’architettura è qualcosa d’altro. È il modo di pensare e di parlare sugli edifici; è il modo di rappresentarli, di realizzarli: questo è architettura. È tutto ciò che riguarda l’edificio e l’edificare; è ritrarre, dare forma e forse offrire anche delle alternative decisive all’ambiente umano. In concreto, architettura è ciò che può farci sentire a casa nel mondo.
Se le nostre città continuano a espandersi in un concatenarsi di residenze, che attraversano il paesaggio senza riguardo per l’ambiente naturale e sociale, come possiamo creare un’architettura che usi il territorio con saggezza? Come possiamo sentirci a casa in un mondo dove il continuo spostamento di beni, persone e informazioni corrode il senso di stabilità?
Forse abbiamo bisogno di vedere l’architettura soprattutto come un modo di capire ciò che è necessario costruire, e cosa non lo è.
Possiamo svelare e addomesticare le forze che controllano la nostra quotidianità, di solito appannaggio di una natura tecnologica, in modo da sentirci finalmente a casa nel mondo? Per riuscirci abbiamo bisogno di uno «spazio decelerato» – non immobile, non utopico, ma nemmeno il solito. C’è bisogno di icone e di enigmi per farci ragionare. Di qualche mappa che ci indichi come muoverci al di là della costruzione per creare un’architettura che non risolva problemi, ma li ponga, li evidenzi e li articoli.
Ci serve un’architettura che interroghi la realtà.
Questa è la sfida dell’11a Mostra Internazionale di Architettura.
Architettura è un modo per dare un senso alle nostre vite
Gli edifici sono oggetti, e l’atto del costruire produce gli oggetti-edifici, ma l’architettura è qualcosa d’altro. È il modo di pensare e di parlare sugli edifici; è il modo di rappresentarli, di realizzarli: questo è architettura. È tutto ciò che riguarda l’edificio e l’edificare; è ritrarre, dare forma e forse offrire anche delle alternative decisive all’ambiente umano. In concreto, architettura è ciò che può farci sentire a casa nel mondo.
Se le nostre città continuano a espandersi in un concatenarsi di residenze, che attraversano il paesaggio senza riguardo per l’ambiente naturale e sociale, come possiamo creare un’architettura che usi il territorio con saggezza? Come possiamo sentirci a casa in un mondo dove il continuo spostamento di beni, persone e informazioni corrode il senso di stabilità?
Forse abbiamo bisogno di vedere l’architettura soprattutto come un modo di capire ciò che è necessario costruire, e cosa non lo è.
Possiamo svelare e addomesticare le forze che controllano la nostra quotidianità, di solito appannaggio di una natura tecnologica, in modo da sentirci finalmente a casa nel mondo? Per riuscirci abbiamo bisogno di uno «spazio decelerato» – non immobile, non utopico, ma nemmeno il solito. C’è bisogno di icone e di enigmi per farci ragionare. Di qualche mappa che ci indichi come muoverci al di là della costruzione per creare un’architettura che non risolva problemi, ma li ponga, li evidenzi e li articoli.
Ci serve un’architettura che interroghi la realtà.
Questa è la sfida dell’11a Mostra Internazionale di Architettura.
Aaron Betsky, è nato a Missoula (Montana, usa) nel 1958, e si è formato fra Olanda e Stati Uniti; Già Direttore dal 2001 al 2006 del Netherlands Architecture Institute (nai) di Rotterdam, uno dei più importanti musei e centri di architettura al mondo, ha ricoperto per tre edizioni (2002, 2004, 2006) l’incarico di Commissario del Padiglione dell’Olanda alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. In occasione dell’8. Mostra (2002), il Padiglione olandese curato da Aaron Betsky ha ottenuto il Leone d’oro per il miglior Padiglione straniero. Attualmente è Direttore del Cincinnati Art Museum (dal 2006), uno dei più importanti e antichi (125 anni) degli Stati Uniti, in precedenza, dal 1995 al 2001, è stato Curatore per l’architettura al San Francisco Museum of Modern Art.
Aaron Betsky è affiancato da un gruppo internazionale di curatori: Francesco Delogu, Emiliano Gandolfi, Casey Jones, Reed Kroloff, Marcin Szczelina and Saskia van Stein.
Lo studio Thonik di Amsterdam lavorerà con lui alla creazione della grafica che darà identità e immagine alla Mostra e ai cataloghi.
Lo studio Thonik di Amsterdam lavorerà con lui alla creazione della grafica che darà identità e immagine alla Mostra e ai cataloghi.
book
80,00 €
80,00 €