Il catalogo, edito in occasione dell’omonima mostra (Vicenza, Basilica Palladiana, 22 dicembre 2022 – 7 maggio 2023), offre un racconto dettagliato della vita del villaggio di Deir el-Medina, fondato intorno al 1500 a.C., e destinato a ospitare operai altamente specializzati che realizzarono le tombe dei faraoni del Nuovo Regno.
Il volume si apre con una ricognizione dell’intensa attività di ricerca e delle operazioni di scavo in Egitto e in particolare a Deir-el Medina coordinate da Ernesto Schiaparelli e Bernard Bruyère, tra il 1903 e il 1951. A questa premessa di carattere storico segue uno spaccato sulla vita quotidiana del villaggio e una riflessione sui numerosi papiri conservati al Museo Egizio, che illustrano la qualità e l’alto livello di alfabetizzazione degli abitanti della comunità.
Il testo si articola poi in quattro macro-sezioni, che scandiscono anche il percorso espositivo. Deir-el Medina e l’occidente di Tebe comprende alcuni saggi che approfondiscono lo spazio fisico del villaggio, il territorio e la sua organizzazione, i testi e i documenti. La creazione del microcosmo è incentrata sulla costruzione delle tombe, sulle loro funzioni e la loro struttura, anche in relazione a testi cosmogonici. Lo splendore della vita riporta interessanti testimonianze di scribi che hanno lasciato preziosi testi di varia natura, e si sofferma sulla religiosità specifica della comunità. Infine, La vita dopo la morte racconta il complesso rituale volto a garantire la wehem meswt, ovvero la “nuova nascita” nell’aldilà, in particolare con una riflessione sulle zone di sepoltura della XVIII dinastia, una sintesi sulla decorazione delle tombe, un saggio sul sarcofago di Butehamon e la sua installazione multimediale.
Ogni sezione è accompagnata da una precisa e puntuale descrizione di tutti i reperti esposti con relative fotografie.
Al volume hanno contribuito importanti studiosi ed egittologi internazionali. I testi presenti sono (in ordine alfabetico) di: Guillemette Andreu-Lanoë, Rob Demarée, Andreas Dorn, Enrico Ferraris, Kathrin Gabler, Cédric Gobeil, Christian Greco, Alessandro Mandelli, Paolo Marini, Beppe Moiso, Stéphane Polis, Corinna Rossi, Anne-Claire Salmas, Daniel Soliman, Susanne Töpfer.
Christian Greco è direttore del Museo Egizio dal 2014. Formatosi principalmente in Olanda, è un egittologo con una grande esperienza in ambito museale, ha curato moltissimi progetti espositivi e di curatela in campo internazionale. Alla direzione del Museo Egizio ha sviluppato importanti collaborazioni con musei, università e istituti di ricerca di tutto il mondo. La sua forte passione per l’insegnamento lo vede coinvolto nel programma dei corsi dell’Università di Torino, di Pisa, di Napoli, della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e della New York University di Abu Dhabi con corsi di Cultura materiale dell’antico Egitto e di Museologia. Il lavoro in campo archeologico è particolarmente importante: è stato membro dell’Epigraphic Survey of the Oriental Institute of the University of Chicago a Luxor e, dal 2015, è co-direttore della missione archeologica italo-olandese a Saqqara. Al suo attivo ha molteplici pubblicazioni divulgative e scientifiche in diverse lingue e numerose partecipazioni a convegni internazionali.
Corinna Rossi è laureata in Architettura e specializzata in Egittologia a Cambridge, dove ha conseguito un M.Phil. e un dottorato di ricerca. Attualmente è professore associato di Egittologia al Politecnico di Milano, dove insegna Archeometria e questioni etiche legate al patrimonio culturale. Ha co-diretto il North Kharga Oasis Survey dal 2001 al 2004, e dirige la missione archeologica italiana a Umm al-Dabadib (Oasi di Kharga, Deserto Occidentale Egiziano) dal 2013. È membro delle missioni archeologiche del Museo Egizio a Saqqara e Deir al-Medina e ha collaborato al progetto di riallestimento delle sale dell’Antico Regno del Museo Egizio del Cairo.
Cédric Gobeil, curatore del Museo Egizio dal 2019, è un egittologo specializzato in Archeologia della vita quotidiana e cultura materiale del Nuovo Regno, con un focus primario su Deir el-Medina, argomenti per i quali sta portando avanti un lavoro sul campo in Egitto e Sudan. Dopo aver conseguito il dottorato in Francia (presso l’Université Paris IV-Sorbonne), ha lavorato in Egitto per l’Institut français d’archéologie orientale du Caire e nel Regno Unito per l’Egypt Exploration Society. Oltre all’attività curatoriale è anche professore a contratto presso il Dipartimento di Storia dell’Université du Québec à Montréal e ricercatore associato presso l’Unità di ricerca HiSoMA di Lione (CNRS).
Paolo Marini ha conseguito la laurea specialistica in Archeologia e poi il dottorato di ricerca in Egittologia presso l’Università di Pisa. Per il Museo Egizio ha ideato le mostre itineranti internazionali House of Eternity, Egypt’s Glory, Through their Eyes, esposte in Cina, Brasile, Finlandia, Estonia e presto in Canada. Ha co-curato la sala dedicata alla scrittura egizia che verrà inaugurata al Museo Egizio nel 2023. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici in riviste specialistiche nazionali e internazionali. Inoltre, ha partecipato a missioni archeologiche in Italia, in Siria e in Egitto. Tutt’oggi è membro della Missione archeologica italiana del Ramesseum e collaboratore della Missione di studio della cultura materiale lignea di Deir el-Medina, patrocinata dal Museo Egizio.
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