A cura di Taco Dibbits
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Dal 20 aprile al 9 ottobre 2022, in concomitanza con la prossima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, le Gallerie dell’Accademia di Venezia dedicano una straordinaria mostra al grande artista, internazionalmente riconosciuto, Anish Kapoor. La mostra avrà un carattere retrospettivo, presentando i momenti chiave della carriera dell’artista accanto ad un nuovo corpo di lavori inediti. Per la prima volta verranno esposte le nuove opere fortemente innovative, create utilizzando la nanotecnologia del carbonio, così come i recenti dipinti e le sculture che testimoniano la vitalità e la spinta visionaria dell’attuale produzione artistica di Kapoor.
Come annunciato nel corso della conferenza stampa tenutasi alle Gallerie, alla presenza del Direttore Giulio Manieri Elia, del curatore della rassegna, Taco Dibbits e di Anish Kapoor, il percorso espositivo si arricchirà di una seconda e prestigiosa sede: lo storico Palazzo Manfrin, nel sestiere Cannaregio di Venezia, alla cui collezione originariamente apparteneva un nucleo significativo di capolavori oggi esposti all’interno del Museo. Palazzo Manfrin, acquistato nel 1788 dal conte Girolamo Manfrin, ricco commerciante di tabacco, il quale aveva trasformato il primo piano dell’edificio in una galleria d’arte, è stato considerato per la sua raccolta di dipinti, ma anche di sculture, libri e stampe, una sorta di “completamento del patrimonio di pittura veneziana esposto all’Accademia di Belle Arti”. La Galleria era divenuta, infatti, una delle maggiori attrazioni turistiche di Venezia, visitata, tra gli altri, da Antonio Canova, Lord Byron, John Ruskin ed Edouard Manet. Quando, intorno alla metà dell’Ottocento, le opere della collezione furono vendute, dopo la morte di Manfrin, il patrimonio delle Gallerie dell’Accademia si arricchì di ventuno dipinti tra i quali alcuni dei suoi maggiori capolavori: La Tempesta e La Vecchia di Giorgione, oltre a opere di grande qualità come il San Giorgio di Andrea Mantegna e il Ritratto di giovane uomo di Hans Memling, la Madonna in trono con il Bambino e un devoto di Nicolò di Pietro, I Santi Paolo e Antonio eremiti di Girolamo Savoldo, San Pietro e San Giovani Battista di Alessandro Bonvicino, detto Moretto.
È, quindi, quanto mai significativo il legame tra Palazzo Manfrin, scelto da Kapoor come sede della sua fondazione artistica, il cui progetto di restauro è stato affidato all’architetto Giulia Foscari (UNA/FWR Associati), e le Gallerie, che rappresentano la più importante collezione d’arte veneziana e veneta del mondo. In questa prospettiva, le opere di uno dei maggiori artisti contemporanei si ricollegano a un preciso contesto artistico di importanti esperienze e riferimenti, e fanno rivivere la storia stessa di Venezia e della sua tradizione pittorica, alla quale Anish Kapoor attinge costantemente come fonte d’ispirazione e creatività.
Come annunciato nel corso della conferenza stampa tenutasi alle Gallerie, alla presenza del Direttore Giulio Manieri Elia, del curatore della rassegna, Taco Dibbits e di Anish Kapoor, il percorso espositivo si arricchirà di una seconda e prestigiosa sede: lo storico Palazzo Manfrin, nel sestiere Cannaregio di Venezia, alla cui collezione originariamente apparteneva un nucleo significativo di capolavori oggi esposti all’interno del Museo. Palazzo Manfrin, acquistato nel 1788 dal conte Girolamo Manfrin, ricco commerciante di tabacco, il quale aveva trasformato il primo piano dell’edificio in una galleria d’arte, è stato considerato per la sua raccolta di dipinti, ma anche di sculture, libri e stampe, una sorta di “completamento del patrimonio di pittura veneziana esposto all’Accademia di Belle Arti”. La Galleria era divenuta, infatti, una delle maggiori attrazioni turistiche di Venezia, visitata, tra gli altri, da Antonio Canova, Lord Byron, John Ruskin ed Edouard Manet. Quando, intorno alla metà dell’Ottocento, le opere della collezione furono vendute, dopo la morte di Manfrin, il patrimonio delle Gallerie dell’Accademia si arricchì di ventuno dipinti tra i quali alcuni dei suoi maggiori capolavori: La Tempesta e La Vecchia di Giorgione, oltre a opere di grande qualità come il San Giorgio di Andrea Mantegna e il Ritratto di giovane uomo di Hans Memling, la Madonna in trono con il Bambino e un devoto di Nicolò di Pietro, I Santi Paolo e Antonio eremiti di Girolamo Savoldo, San Pietro e San Giovani Battista di Alessandro Bonvicino, detto Moretto.
È, quindi, quanto mai significativo il legame tra Palazzo Manfrin, scelto da Kapoor come sede della sua fondazione artistica, il cui progetto di restauro è stato affidato all’architetto Giulia Foscari (UNA/FWR Associati), e le Gallerie, che rappresentano la più importante collezione d’arte veneziana e veneta del mondo. In questa prospettiva, le opere di uno dei maggiori artisti contemporanei si ricollegano a un preciso contesto artistico di importanti esperienze e riferimenti, e fanno rivivere la storia stessa di Venezia e della sua tradizione pittorica, alla quale Anish Kapoor attinge costantemente come fonte d’ispirazione e creatività.
Anish Kapoor afferma: “È un grande onore essere invitato a confrontarmi con le collezioni delle Gallerie dell’Accademia di Venezia; forse una delle più belle collezioni di pittura classica di tutto il mondo. Tutta l’arte deve sempre confrontarsi con ciò che è accaduto prima. Le Gallerie dell’Accademia rappresentano una sfida meravigliosa e stupefacente. Sento un profondo legame con Venezia, è l’architettura e la sua vocazione per l’arte contemporanea.”
Giulio Manieri Elia dichiara: “Kapoor, in virtù delle sue originali e profonde ricerche sul colore, sulla luce, sulla prospettiva e sullo spazio, va alla radice stessa dei principi della pittura rinascimentale veneta, ne indaga l’essenza e riesce a dialogare intimamente su un piano ideale – potremmo dire anche concettuale – con l’opera di Giovanni Bellini, di Giorgione, di Tiziano, di Veronese e di Tintoretto.”
Taco Dibbits osserva: “Tutti gli artisti, per quanto all’avanguardia e contemporanei, sono sempre in dialogo con quelli che li hanno preceduti. Le Gallerie dell’Accademia sono il luogo perfetto per un maestro moderno per approfondire i temi che hanno da sempre coinvolto scultori e pittori. Gli ultimi lavori di Kapoor, utilizzando la nanotecnologia più avanzata, promettono di essere una vera rivelazione.”
Anish Kapoor è considerato uno degli artisti più influenti di oggi. Nato a Mumbai, in India, nel 1954, ora vive e lavora a Londra. Le sue opere sono esposte nelle più importanti collezioni permanenti e nei musei di tutto il mondo, dal Museum of Modern Art di New York alla Tate di Londra; alla Fondazione Prada di Milano; ai Musei Guggenheim di Venezia, Bilbao e Abu Dhabi. Recenti mostre personali si sono tenute alla Modern Art, Oxford (2021); Houghton Hall, Norfolk (2020); Pinakothek der Moderne, a Monaco, in Germania (2020); al Central Academy of Fine Arts Museum and Imperial Ancestral Temple di Pechino (2019); Fundación Proa, Buenos Aires (2019); Serralves, Museu de Arte Contemorânea, di Porto, Portogallo (2018); University Museum of Contemporary Art (MUAC), in Messico (2016); Château de Versailles, in Francia (2015); Jewish Museum and Tolerance Center, di Mosca (2015); Gropius Bau, a Berlino (2013); Sakıp Sabancı Müzesi, a Istanbul (2013); Museum of Contemporary Art, a Sydney (2012). Anish Kapoor ha rappresentato la Gran Bretagna alla 44a Biennale di Venezia nel 1990, dove ha ricevuto il Premio Duemila. Nel 1991 ha vinto il Premio Turner e ha ricevuto numerosi premi internazionali tra cui il Praemium Imperiale nel 2011 e Padma Bhushan nel 2012. È stato insignito del riconoscimento di Commander of the Order of the British Empire nel 2003 e del titolo del Knighthood nel 2013 per il suo contributo nelle arti visive.
Noto anche per le sue opere architettoniche, i progetti pubblici che ha realizzato comprendono, tra gli altri: Cloud Gate (2004), Millennium Park, Chicago, USA; Leviathan (2011) esposto a Monumenta 2011, Parigi; Orbit (2012), Queen Elizabeth Olympic Park, Londra; Ark Nova, una sala da concerto gonfiabile creata per il Festival di Lucerna, Giappone (2013-) e Descension, (2014) recentemente installata a Brooklyn Bridge Park, New York, USA (2017).
Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum di Amsterdam, è uno dei massimi esperti mondiali del lavoro di Rembrandt e della pittura fiamminga del XVII secolo. È stato curatore, insieme ad altri, della mostra “Rembrandt-Caravaggio” al Rijksmuseum e al Van Gogh Museum di Amsterdam nel 2006, e anche della mostra “Anish Kapoor e Rembrandt” al Rijksmuseum nel 2016.
La mostra sarà accompagnata dal catalogo edito da Marsilio Arte.
Giulio Manieri Elia dichiara: “Kapoor, in virtù delle sue originali e profonde ricerche sul colore, sulla luce, sulla prospettiva e sullo spazio, va alla radice stessa dei principi della pittura rinascimentale veneta, ne indaga l’essenza e riesce a dialogare intimamente su un piano ideale – potremmo dire anche concettuale – con l’opera di Giovanni Bellini, di Giorgione, di Tiziano, di Veronese e di Tintoretto.”
Taco Dibbits osserva: “Tutti gli artisti, per quanto all’avanguardia e contemporanei, sono sempre in dialogo con quelli che li hanno preceduti. Le Gallerie dell’Accademia sono il luogo perfetto per un maestro moderno per approfondire i temi che hanno da sempre coinvolto scultori e pittori. Gli ultimi lavori di Kapoor, utilizzando la nanotecnologia più avanzata, promettono di essere una vera rivelazione.”
Anish Kapoor è considerato uno degli artisti più influenti di oggi. Nato a Mumbai, in India, nel 1954, ora vive e lavora a Londra. Le sue opere sono esposte nelle più importanti collezioni permanenti e nei musei di tutto il mondo, dal Museum of Modern Art di New York alla Tate di Londra; alla Fondazione Prada di Milano; ai Musei Guggenheim di Venezia, Bilbao e Abu Dhabi. Recenti mostre personali si sono tenute alla Modern Art, Oxford (2021); Houghton Hall, Norfolk (2020); Pinakothek der Moderne, a Monaco, in Germania (2020); al Central Academy of Fine Arts Museum and Imperial Ancestral Temple di Pechino (2019); Fundación Proa, Buenos Aires (2019); Serralves, Museu de Arte Contemorânea, di Porto, Portogallo (2018); University Museum of Contemporary Art (MUAC), in Messico (2016); Château de Versailles, in Francia (2015); Jewish Museum and Tolerance Center, di Mosca (2015); Gropius Bau, a Berlino (2013); Sakıp Sabancı Müzesi, a Istanbul (2013); Museum of Contemporary Art, a Sydney (2012). Anish Kapoor ha rappresentato la Gran Bretagna alla 44a Biennale di Venezia nel 1990, dove ha ricevuto il Premio Duemila. Nel 1991 ha vinto il Premio Turner e ha ricevuto numerosi premi internazionali tra cui il Praemium Imperiale nel 2011 e Padma Bhushan nel 2012. È stato insignito del riconoscimento di Commander of the Order of the British Empire nel 2003 e del titolo del Knighthood nel 2013 per il suo contributo nelle arti visive.
Noto anche per le sue opere architettoniche, i progetti pubblici che ha realizzato comprendono, tra gli altri: Cloud Gate (2004), Millennium Park, Chicago, USA; Leviathan (2011) esposto a Monumenta 2011, Parigi; Orbit (2012), Queen Elizabeth Olympic Park, Londra; Ark Nova, una sala da concerto gonfiabile creata per il Festival di Lucerna, Giappone (2013-) e Descension, (2014) recentemente installata a Brooklyn Bridge Park, New York, USA (2017).
Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum di Amsterdam, è uno dei massimi esperti mondiali del lavoro di Rembrandt e della pittura fiamminga del XVII secolo. È stato curatore, insieme ad altri, della mostra “Rembrandt-Caravaggio” al Rijksmuseum e al Van Gogh Museum di Amsterdam nel 2006, e anche della mostra “Anish Kapoor e Rembrandt” al Rijksmuseum nel 2016.
La mostra sarà accompagnata dal catalogo edito da Marsilio Arte.
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