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da MArte

Carpaccio pittore di Venezia: la grande mostra nella sua città

di Redazione

Dopo la tappa alla National Gallery di Washington, la mostra su Vittore Carpaccio approda nel cuore della città in cui il pittore nacque e lavorò. Il curatore Peter Humfrey ci guida alla scoperta di un artista eccezionale

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Erano molti e talentuosi gli artisti che, fra Quattrocento e Cinquecento, affollavano le botteghe di Venezia, in cerca di un successo destinato a cambiare le loro esistenze. Vittore Carpaccio era uno di questi e riuscì nell’impresa. Grazie a un linguaggio rigoroso, ma aperto al guizzo e all’ironia, l’artista veneziano non ebbe timore di misurarsi con vari tipi di committenza e formati, arricchendo la città con le proprie opere pittoriche. Proprio Venezia gli intitola la mostra che, dal 18 marzo 2023, porterà nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale i suoi dipinti e i suoi disegni, dopo la fortunata tappa alla National Gallery di Washington – prima retrospettiva su Carpaccio oltre i confini italiani.
A descriverne le caratteristiche e a regalarci qualche anticipazione è il curatore Peter Humfrey, celebre esperto della pittura veneziana del XV e XVI secolo.

Quali aspetti della pittura di Carpaccio metterà in luce la mostra al Palazzo Ducale di Venezia?
I visitatori di Venezia potranno ovviamente ammirare i cicli pittorici di Sant’Orsola e della Scuola degli Schiavoni nelle loro sedi abituali, ma entrambi sono stati recentemente puliti e restaurati e quindi risultano molto più leggibili di prima. A Palazzo Ducale l’enfasi sarà invece sui tanti dipinti che Carpaccio realizzò per i contesti domestici dei palazzi veneziani, come la Madonna e il Bambino con Giovannino proveniente da Francoforte la Madonna che legge in prestito da Washington. La mostra svelerà anche il talento di Carpaccio come disegnatore e riunirà molti dei disegni preparatori creati per i suoi dipinti, inclusi quelli per i grandi cicli narrativi.

Quali peculiarità dello stile e della tecnica di Carpaccio lo rendono uno degli artisti veneziani per eccellenza?
In misura molto maggiore di quella del suo celebre contemporaneo Giovanni Bellini, i dipinti di Carpaccio riflettono la Venezia del suo tempo: la sua atmosfera marittima e la navigazione, i suoi canali, i marmi incrostati di palazzi e chiese. La sua tecnica a volte è molto precisa, offrendo allo spettatore meravigliosi dettagli, ma a volte è anche abbozzata e suggestiva, prefigurando la libertà della pennellata sviluppata dai pittori veneziani del Cinquecento.

Fra le opere in mostra, quali sintetizzano al meglio il talento e l’originalità di Carpaccio?
I disegni citati in precedenza e le Madonne di Francoforte e Washington, così diverse da quelle di Bellini. Sarà anche emozionante vedere Le due dame provenienti dal Museo Correr, ben note ai veneziani, riunite con la metà superiore dell’opera, in prestito dal Getty Museum di Los Angeles.

Come descriverebbe la pittura di Carpaccio a qualcuno che non la conosce e che non l’ha mai vista?
Le opere di Carpaccio colpiscono immediatamente l’attenzione e sono accessibili, anche ai bambini. Ci sono così tanti dettagli di animali, uccelli, piante ed edifici sullo sfondo da cogliere. Inoltre Carpaccio mostra un vivace senso dell’umorismo e una fervida fantasia.

C’è qualche consiglio che vorrebbe dare al pubblico della mostra veneziana?
Gran parte degli italiani avrà una più ampia familiarità con Carpaccio rispetto alla maggior parte degli americani, ma si divertirà comunque a scoprirlo di nuovo, soprattutto per le ragioni appena menzionate.

 

Vittore Carpaccio, Due dame, 1492/1494 ca., olio su tavola, 94,5 × 63,5 cm, particolare. Musei Museo Correr, Musei Civici Veneziani, Venezia

INFO
Vittore Carpaccio
dal 18 marzo al 18 giugno 2023
PALAZZO DUCALE
San Marco 1
www.palazzoducale.visitmuve.it

Foto cover: Vittore Carpaccio, Nascita della Vergine, 1502/1503 ca., olio su tela, 128,5 × 127,5 cm. Accademia Carrara, Bergamo

BIO
Peter Humfrey è Professore emerito di Storia dell’arte all’università di St Andrews in Scozia, dove ha insegnato dal 1977 al 2012. È autore di numerose pubblicazioni sull’arte italiana del Rinascimento, tra cui monografie sui pittori Cima da Conegliano (1983), Lorenzo Lotto (1997) e Tiziano (2007). È anche autore dell’approfondita ricerca The Altarpiece in Renaissance Venice (1993) e co-autore del catalogo ragionato delle opere di Giovanni Bellini (2020). È stato membro del comitato consultivo di numerose mostre internazionali alla National Gallery of Art, Washington, al Metropolitan Museum of Art, New York e al J. Paul Getty Museum, Los Angeles.

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