Si è affermato spesso, da Vasari in poi, che gli artisti veneziani preferissero la pittura al disegno. Sebbene questa teoria tradizionale eserciti un certo fascino, essa non è così accurata. Dai primi anni del xv secolo in poi i disegni abbondano nell'arte veneziana; molti dei più grandi pittori veneziani realizzarono disegni lineari e, nel contesto italiano, è una caratteristica particolare dell'arte veneziana che tanti disegni fossero completati come opere d'arte finite a sé stanti. Generalmente, i disegni veneziani sono caratterizzati dalla loro attenzione alla luce. Colori molteplici o ricche tonalità singole – caldi bruni, morbidi rossi e rossi sangue – su carta bianco crema o di un caratteristico azzurro veneziano creano luce e definiscono figure e ombre. Naturalmente, tutti gli artisti sono interessati alla luce, così come alla forma e al colore. Tuttavia, gli straordinari effetti luministici di Venezia, l'assenza di un'oscurità totale, la luce tenue diffusa dall'umidità nell'atmosfera, la luce brillante dei raggi penetranti del sole, la danza di luci e ombre sui canali in costante movimento e quella scintillante che brilla riflessa dall'acqua hanno influenzato profondamente i suoi artisti e hanno contribuito a creare la loro poetica della luce.
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